sabato 14 giugno 2008

L'auto ad acqua Genepax dal Giappone (sviluppiamola in Basilicata... )



Dal Corriere della Sera (se incominciano pure loro a diffondere queste notizie c'è ancora speranza)
La società giapponese Genepax ha depositato la domanda per ottenere il brevetto di un motore elettrico alimentato ad acqua. Qualsiasi tipo di acqua: dolce, salata o piovana. Se una inovazione del genere diventasse una realtà produttiva e di consumo sarebbe una vera rivoluzione. E in tempi di prezzi alle stelle per il petrolio una notizia come questa, naturalmente, ha una risonanza mondiale. Anche se dall'ideazione alla sua traduzione industriale il cammino è ancora lungo.


UN LITRO - Kiyoshi Hirasawa, amministratore delegato della Genepax, in un'intervista a una tv locale giapponese ha detto che il motore, con un solo litro di acqua, sarebbe in grado di far viaggiare un'auto per circa un'ora alla velocità di 80 km all'ora. «Non c'è bisogno di costruire un'infrastruttura per ricaricare le batterie, come avviene di solito per la maggior parte delle auto elettriche», ha aggiunto Hirasawa. Il motore funziona grazie a un generatore che la scompone l'acqua e la utilizza per creare energia elettrica. Hirasawa ha ammesso però che l'applicazione pratica non è nel futuro immediato e spera che il brevetto sia di interesse delle grandi case automobilistiche giapponesi. Serve ancora una fase di sviluppo e bisogna sperare che almeno uno dei grandi produttori creda in questa prospettiva. Anche perché al momento i progetti fanno in direzione opposta: motori a cellule di idrogeno che producono acqua nel processo, e non che la consumano. Lì i produttori hanno investito ingenti capitali. Avranno il coraggio di puntare e scommettere su un motore che utilizza il carburante più diffuso sul pianeta?

Dal sito in giapponese vedo di capirne di più. Stay tuned.

Considerazioni





http://www.genepax.co.jp/mechanism/system.html
Sono arrivato alle seguenti conclusioni:
1. allora entra acqua ed esce acqua e già questa è una conclusione.
2.Non serve solo per le macchine ma si potrebbe installare anche a casa sotto il lavandino per produrre elettricità o sulle navi potrebbe alimentarle direttamente dal mare, o alimentare case vicino ad un fiume.
3.il giapponese è una lingua bellissima ma purtroppo non ci si capisce molto.
4. Ho scoperto che chi conosce il cinese non capisce il giapponese e viceversa.
5. Se qualcuno studia giapponese mi contatti

4 commenti:

  1. Ma il generatore per l'elettrolisi con cosa viene alimentato? Non mi pare di aver sentito nulla su questo aspetto.

    Ciao e complimenti per il blog

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  2. x moonriver:
    Premesso che i dati che ho a disposizione sono quelli del sito giapponese della genepax posso pensare che questa è come una pila alimentata ad acqua.
    infatti:La pila, in chimica, è un dispositivo che converte energia chimica in energia elettrica.

    All'interno di una pila avviene una reazione di ossido-riduzione in cui una sostanza subisce ossidazione, perdendo elettroni, ed un'altra subisce riduzione, acquistandoli. Data la sua configurazione, la pila consente di intercettare e sfruttare il flusso di elettroni tra le due sostanze. Tale flusso genera una corrente elettrica continua, il cui potenziale elettrico è funzione delle reazioni di ossidazione e riduzione che vi avvengono. Una pila si scarica quando queste reazioni chimiche raggiungono lo stato di equilibrio.

    invece questa è l'elettrolisi:
    L'elettrolisi (pronuncia elettrolìsi o elettròlisi) è un processo che trasforma energia elettrica in energia chimica. È il processo inverso a quello della pila. Con la pila infatti si sfrutta una reazione chimica per produrre energia elettrica, con l'elettrolisi invece si usa l'energia elettrica per far decorrere una reazione chimica che non avverrebbe spontaneamente.
    E' qualcosa di assurdo e difficile da digerire ma questi pensano di averlo fatto.

    Da wikipedia in Inglese:
    Genepax is a Japanese corporation that claims to have created a car which can run on nothing but water.[1] According to the company, a proprietary unit, a type of membrane electrode assembly (MEA), breaks water apart into hydrogen and oxygen using a chemical reaction, which provides fuel for a hydrogen fuel cell to run the car.[2]

    Currently, the Genepax product appears to violate the First Law of Thermodynamics. Energy must be supplied to break the water into hydrogen and oxygen to produce the hydrogen fuel for the fuel cell. Oxidizing the hydrogen within the fuel cell can at best produce only as much energy as it took to break apart the water in the first place, leaving no energy left to power the car. Yet the company claims that water is all that is needed to make the car go.


    poi

    Furthermore, diagrams on the site do not reference any additional fuel source to power the hydrolysis process.

    Cioè non ci sono aulteriori alimentazioni esterne al processo tranne l'acqua.
    Quindi hanno inventato una specie di pila continua ad acqua.

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  3. Nickname non disponibile19 agosto 2008 alle ore 08:59

    E' tutta una bufala. La combinazione tra Idrogeno e Ossigeno genera due cose: Acqua + Energia, dove Energia è pari a (Livello di energia di Idrogeno ed Ossigeno)-(Livello di energia di Acqua)
    Il livello di energia dell'acqua è inferiore a quello dei due gas separati, per questo si ottiene energia dalla creazione dell'acqua.
    Volendo fare il processo inverso, ovvero ottenere Idrogeno ed Ossigeno per il motore da alimentare, bisognerebbe prima scindere l'acqua, ma per fare questo è necessaria dell'energia che deve necessariamente essere fornita da qualcosa. Ma se si fornisce l'energia per separare l'acqua non si fa prima ad usare quest'energia per far camminare la macchina? Mi rispondo da solo: quest'Energia in realtà non esiste perché il video è una bufala.
    Produrre idrogeno richiede molta energia e questa non può certo provenire dall'acqua (a meno che non ci sia una centrale idroelettrica nel cofano). Mi dispiace.

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  4. io credo ancora che ci sia la possibilità di abbandonare totalmente il petrolio per i carburanti, e ci stiamo arrivando

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