giovedì 12 ottobre 2006

Dio ha creato un giocatore di basket di due metri; quello è Michael Jordan


Agosto 1992 avevo 8 anni e mi trovavo in uno di quei soliti matrimoni kitsch che di solito si organizzano da ste' zone ogni tanto.
In quel periodo si tenevano le olimpiadi di Barcellona e in televisione trasmettevano una partita di pallacanestro del Dream team fu allora che vidi l'uomo che mi spinse a giocare a basket:Micheal Jordan.

Vi dirò solo di alcune curiostà e dgli inizi perchè il resto è leggenda...

Curiosità

* Michael Jordan ha indossato quattro diversi numeri di maglia nella sua intera carriera: il mitico #23, il #45 al ritorno dal suo primo ritiro, il #9 con la nazionale degli Stati Uniti alle Olimpiadi del 1984 e del 1992, ed il #12, nella stagione 1990-91, come maglia di emergenza, poiché in una gara contro gli Orlando Magic, ad Orlando, un tifoso si intrufolò negli spogliatoi e rubò la maglia di Jordan. Indossando quella maglia numero 12, senza il cognome stampato dietro, Jordan segnò 49 punti nella vittoria sui Magic.
* La maglia numero #23 di Jordan è stata ritirata dai Chicago Bulls, e dai Miami Heat, anche se Michael non ha mai giocato per questa squadra. Fu desiderio del presidente degli Heat, Pat Riley, fare un tributo a Jordan nella sua ultima gara a Miami nella stagione 2002-2003, innalzando al soffitto un banner raffigurante per metà la maglia dei Bulls e metà la maglia dei Wizards.
* Jordan indossò il numero #23 poiché, quando era giovane, ammirava molto il fratello maggiore Larry, che giocava alla Laney High School, ed indossava il #45. Il 23 è la metà del 45 arrotondata per eccesso, poiché Michael sperava di diventare bravo a giocare, almeno la metà di quanto lo era suo fratello.
* Al suo anno da sophomore al liceo, Michael fu tagliato fuori dalla squadra, perché non ritenuto ancora in grado di giocare.

Aneddoti

* Durante una partita disputata contro gli Utah Jazz a Salt Lake City, MJ schiaccia in testa a John Stockton (alto "solo" 185cm). Un tifoso nel parterre si alza in piedi e urla sdegnato a MJ di provare a schiacciare in testa ad un avversario della sua stessa altezza. Nell'azione successiva, Jordan schiaccia in testa al mastodontico Karl Malone (206cm, 8 più di Jordan) e si rivolge al tifoso con un'occhiata divertita per sapere se era grosso abbastanza.

* Un avversario racconta, in un film documentario su Air, di averlo sentito dire a Scottie Pippen di voler sbagliare il secondo tiro libero, riprendere la palla e metterla dentro per fare un gioco da tre punti. Il numero non gli è venuto solo in quella circostanza.


Michael Jeffrey Jordan nasce il 17 febbraio 1963 nel quartiere di Brooklyn, a New York, dove i genitori James, meccanico in una centrale elettrica, e Delores Jordan, impiegata in una piccola banca, si erano appena trasferiti, ma presto la famiglia si trasferisce nuovamente, questa volta a Wilmington, nella Carolina del Nord, dove Micheal studia e cresce con il fratello maggiore Larry, che lo batte sempre nelle sfide uno-contro-uno a basket, e la sorella Rasalyn.

La leggenda ha inizio quando suo padre sistema un canestro nel giardino sul retro di casa, dove i due fratelli cominciano ad allenarsi ogni giorno.
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I primi studi e l'esclusione dalla squadra della scuola

Il giovane Michael è un ragazzo molto timido; frequenta addirittura un corso di economia domestica, per paura di non riuscire a trovare una donna da sposare una volta cresciuto. Di conseguenza, impegna tutte le sue energie nello sport per cercare di emergere, praticando numerose attività: pallacanestro, baseball, football americano, nuoto e altri, insieme ai fratelli.

Jordan non eccelle nello studio, che non lo interessa più di tanto, ma comincia a farsi notare negli sport, brillando soprattutto nel football americano (come quarterback) e nel baseball (come lanciatore). Anche nel basket il ragazzo se la cava, ma, paradossalmente, quello che diventerà il più forte giocatore di tutti i tempi venne escluso dalla squadra di basket della sua scuola, dato che alle selezioni l'allenatore non lo ritiene abbastanza dotato.

Invece di perdersi d'animo, Jordan si allena per un anno intero per conto proprio, pronto a ripresentarsi alle selezioni dell'anno seguente.

Nel frattempo, all'età di 14 anni, per la prima volta riesce a schiacciare nel corso di una partita di street basket in un playground. Era alto solamente 1 metro e 72. È solo l'inizio della leggenda di Air. Finalmente il talento emerge, assieme alla sua crescita fisica (più di 15 cm in un anno): alle selezioni questa volta viene subito scelto, e già nelle prime partite giocate si conquista la fama di dunker ("schiacciatore" in slang), grazie alle stupende schiacciate che è in grado di fare, ben al di sopra della media dei suoi coetanei.

L'anno di duro lavoro dà i suoi frutti: viene inserito nella prima squadra, divenendo subito famoso in tutto lo stato della Carolina del Nord, risultando uno dei migliori giocatori del campionato scolastico disputato.

La stagione di gloria prosegue per Jordan e i Tar Heels, la squadra di Wilmington, che vince il campionato, anche grazie all'apporto di Jordan, che viene convocato per l'All-Star Game delle high-school.

Gli anni della North Carolina University

Nel primo anno di università Jordan si rivela sempre di più un giocatore spettacolare ed eccitante, ma ancora non riesce ad imporsi come un vero leader della squadra.

Il suo anno da rookie ("matricola") termina, tuttavia, in grande stile: nella finale per il titolo NCAA del 1982, Jordan mette a segno il tiro decisivo allo scadere del tempo, regalando alla sua squadra il titolo grazie a quello che nel tempo è diventato famoso come "the shot", ovvero "il tiro".

Già nel suo secondo anno è chiaramente la stella della squadra, e nel terzo viene eletto "giocatore nazionale" dell'anno. Decide dunque di lasciare prematuramente l'università (si laureerà solo qualche anno dopo) per dedicarsi alla NBA.




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