giovedì 27 marzo 2008

Il Politrometro (per chi è indeciso sul voto...)

Ho fatto questo test su Repubblica.it ecco cosa è uscito.... però c'è il fattore voto utile....
intanto approvo questo progetto... http://www.wikidemocracy.org/wiki/about

Test cancellato. Revisione

come salvare video streaming da rai.tv


come salvare video streaming da rai.tv e su Windows
Volevo vedere la puntata dove l'ingegner Palazzetti spiegava il funzionamento del Totem sono andato sul sito dalla Rai e di Report in particolare ed ecco la sorpresa sul sito Rai.tv il video di Report non si poteva mettere in pausa e nemmeno mandare avanti e indietro come su Youtube! L'unica alternativa era scaricarlo io ho fatto così:
(ATTENZIONE QUESTA NON E' UNA GUIDA MA SOLO LA DESCRIZIONE DETTAGLIATA DI COME HO FATTO IO PER SCARICARE IL VIDEO DA RAI.TV!!!)
SE QUALCUNO HA UN METODO ALTERNATIVO O MIGLIORE ME LO FACCIA SAPERE
1 per prima cosa ci serve il link mms
mms
è un protocollo a livello applicazione, teorizzato e realizzato dalla Microsoft ed utilizzato per lo streaming audio/video.
Per ricavare il link mms ho copiato l'url del video di Report http://www.rai.tv/mpplaymedia/0,,RaiTre-Report%5E17%5E27162,00.html e l'ho inserito in questo sito http://utenti.gufi.org/~drizzt/codes/misc/raitv.php
che mi ha restituito il link mms del tipo mms://streaming.rai.it/raitre/report/report_0306fuocoamico.wmv poi ho scaricato il software gratuito Orbit dal sito http://www.orbitdownloader.com/index.htm
e nella finestra Create new download ho inserito il link mms.
Adesso il programma crea un file .wmv che possiamo vedere con VLC

giovedì 20 marzo 2008

Motore bicilindrico 900cc multiair 105 CV bifuel a benzina/miscela metano idrogeno











Motore bicilindrico 900cc multiair 105 CV bifuel a benzina/miscela metano idrogeno nel 2010?
Ecco le foto che ho visto dal sito Fiat Powertrain
Da quello che ho capito dovrebbe equipaggiare i modelli del segmento A e B della Fiat e di altre case automobilistiche.
Fonte: http://www.fptpowertrain.com/ita/archivio_fotografico_motore23.htm

venerdì 14 marzo 2008

Il petrolio in Basilicata:Inchiesta di Annozero

...E intorno a noi il timore e la complicità di un popolo. Quel popolo che disprezzato da regi funzionari ed infidi piemontesi sentiva forte sulla pelle che a noi era negato ogni diritto, anche la dignità di uomini. E chi poteva vendicarli se non noi, accomunati dallo stesso destino? Cafoni anche noi, non più disposti a chinare il capo. Calpestati, come l'erba dagli zoccoli dei cavalli, calpestati ci vendicammo. Molti, molti si illusero di poterci usare per le rivoluzioni. Le loro rivoluzioni. Ma libertà non è cambiare padrone. Non è parola vana ed astratta. È dire senza timore, È MIO, e sentire forte il possesso di qualcosa, a cominciare dall'anima. È vivere di ciò che si ama. Vento forte ed impetuoso, in ogni generazione rinasce. Così è stato, e così sempre sarà.... ...
Carmine Crocco


Da lucano mi vergogno...








i precedenti post sono stati censurati... chissà perchè... eccone uno funzionante
comunque sto lavorando per rendere il video disponibile per il download tramite rapidshare o megaupload questo funziona ed è di buona qualità:













Dal sito di Report :

MILENA GABANELLI IN STUDIO
Di petrolio in casa nostra ce n'è proprio tanto e ve lo mostreremo tutto.
Allora dicevamo che La Banca europea degli investimenti, creata anche con i nostri soldi, ha deciso di finanziare con mille quattrocento miliardi l'estrazione del petrolio in Basilicata, dove si prevede di estrarre il 10% del nostro fabbisogno, 10% di greggio.

BASILICATA


VOCE FUORI CAMPO DELL'AUTRICE
Sono a Potenza e per la prima volta faccio benzina in un luogo italiano dove il petrolio , allo stato greggio s'intende, si trova a 5.000 metri di profondità.
Il giacimento d'oro nero e' stato stimato come il più grande d'Italia e tra i più vasti dell'Europa occidentale.
In questo pozzo sono in atto le operazioni di trivellazione. Servirà al massimo un anno prima che lo scalpello rotante arrivi allo strato di roccia che contiene l'oro nero.
Sono numerosi i pozzi già trivellati e sigillati con le valvole di sicurezza che mantengono il petrolio sotto pressione . Alla fine i pozzi attivi saranno 48. Si aspetta soltanto che venga terminata la rete di condotte che attraverserà due valli lucane e parte della Puglia, prima di arrivare alla raffineria di Taranto. L'oleodotto sarà lungo 156 km.
E per i prossimi venti anni il 10 per cento del petrolio che utilizzeremo noi italiani arriverà da qui, dalla piccola ma ricca Basilicata.
A decidere se la Basilicata doveva diventare il Texas d'Italia sono stati gli amministratori regionali, che tre anni fa hanno siglato un accordo con l'ENI, Ente Nazionale Idrocarburi.
L'ENI pagherà un prezzo per i diritti di estrazione, le cosiddette royalties.

FILIPPO BUBBICO - presidente Regione Basilicata
Le royalties vengono pagate nell'ordine del 7 per cento del valore del barile. Oggi penso che il barile sia pagato 33 dollari. Quindi faccia il 7 per cento di 33 dollari.
Noi abbiamo modulato come previsione di royalties su 20 anni su una produzione di 104.000 barili al giorno che porterebbe un'entrata pari 1000 miliardi.
IL 55 per cento è di competenza della Regione, il 30 per cento dello Stato, il 15 per cento ai comuni.

VOCE FUORI CAMPO DELL'AUTRICE
Avete già distribuito.

FILIPPO BUBBICO - presidente Regione Basilicata
Quelli di competenza dei comuni è già arrivato direttamente ai comuni.


ABITANTE DI VILLA D'AGRI
Veramente qui i comuni sono più poveri di prima. A meno che i comuni se li tengono per loro.

VOCE FUORI CAMPO DELL'AUTRICE
Forse i soldi saranno finiti a Viggiano, cuore della Val d'Agri e centro di raccolta di tutto il petrolio lucano.

ABITANTE DI VIGGIANO
Le royalties di cui parlano si dice che siano finite molto più lontano!

VOCE FUORI CAMPO DELL'AUTRICE
Forse saranno finiti a Corleto. Che ha tre pozzi ma anche un piccolo centro di carico del petrolio che viene già estratto nei pozzi dislocati nella valle.
Tanti pozzi e una strada mai finita (la Saurina è una strada che renderebbe più agevole il tratto Corleto-Potenza)

ABITANTE DI CORLETO
E puntualmente a ogni tornata elettorale c'è la promessa che la Saurina si farà, e puntualmente è stata fatta anche adesso, ma io ne sono puntualmente scettico. E' dal 1968 che se ne parla.


VOCE FUORI CAMPO DELL'AUTRICE
I soldi allora saranno finiti nelle tasche dei duemila abitanti di Calvello. Che da paese-museo è diventato il paese dell'ENI, visto che ospiterà ben nove pozzi.

NICOLA FORLIANO - SOS Lucania
Solo nella Val Camastra sono 450 milioni di barili.

ROCCO CORONATO - sindaco di Calvello
No, non tardano. L'erogazione delle royalties è collegata alla quantità di estratto.

RAFFAELLA FORLIANO - avvocato SOS Lucania
Hanno detto che daranno 645 milioni l'anno per venti anni, ma con questi soldi riusciremo appena a pagare le strade che ci rompono con le autocisterne

ROCCO CORONATO - sindaco di Calvello
Se non c'è estrazione, come in questo momento, non ci sono introiti

IMMAGINI DI REPERTORIO
Servizio TG3 Basilicata sul ribaltamento di un autocisterna che portava greggio avvenuto il 26-02-2000

VOCE FUORI CAMPO DELL'AUTRICE
Questo servizio dimostra chiaramente che il greggio a Calvello è stato estratto. Per mesi le autocisterne hanno attraversato le piccole strade del paese.

RAFFAELLA FORLIANO - avvocato SOS Lucania
Dicono che hanno fatto una lunghissima trattativa e che la Regione Basilicata ha ottenuto più di altri. Io non lo so quanto hanno ottenuto le altre regioni, so che la Regione Basilicata ha ottenuto pochissimo.

CARLO CHIURAZZI - assessore Ambiente e Territorio Regione Basilicata:
Abbiamo ottenuto più di altri. E ancora non c'è sul territorio un esempio di chi ha ottenuto più della Basilicata nelle relazioni con le compagnie.

FILIPPO BUBBICO - presidente Regione Basilicata
Hanno provato a creare (l'Eni, ndr) una situazione di conflitto tra sindaci e la Regione, tra gli imprenditori impegnati nelle attività di ricerca e la Regione.
La trattativa è durata tre anni. Hanno cercato anche di prenderci per il sonno.
L'Eni ha comunicato ai piccoli imprenditori locali che sospendeva le attività. Quindi la piccola impresa che aveva ricevuto la commessa di cento milioni o un miliardo di lavoro veniva messa in una situazione di criticità.

VOCE FUORI CAMPO DELL'AUTRICE
In pratica li hanno ricattati?


FILIPPO BUBBICO - presidente Regione Basilicata
Beh, diciamo che li hanno sensibilizzati (voce di Carlo Chiurazzo che si aggiunge: "li hanno condizionati) dicendo che la posizione della Regione Basilicata ci induce ad andar via.

VOCE FUORI CAMPO DELL'AUTRICE
Avete capito bene: l'ENI, Ente Idrocarburi Italiani, avrebbe deliberatamente alimentato dissenso tra le parti in gioco al fine di orientare l'accordo a suo piacimento. Per chiuderlo in fretta, per alleggerirlo dei costi. Non lo sappiamo. Ci sembrava opportuno che l'ENI desse la sua versione, ma la nostra richiesta di intervistare un dirigente dell'azienda non è stata soddisfatta.

NICOLA FORLIANO - SOS Basilicata
Nella zona non esiste personale specializzato o formato per questo tipo di lavoro. Dicono che occuperanno mano d'opera però questa mano d'opera non essendo specializzata a loro non serve. Giusto per i contentini, tre mesi alla volta.

GIOVANE DI VILLA D'AGRI
Porta malattie (il petrolio, ndr).

VOCE FUORI CAMPO DELL'AUTRICE
Però porta lavoro.

GIOVANE DI VILLA D'AGRI
Ma dove?

ANZIANO DI VILLA D'AGRI
Io ho avuto un nipote che ha lavorato un po', e poi lo hanno lasciato a casa, poi lo dovevano riprendere.

VOCE FUORI CAMPO DELL'AUTRICE
Forse perché l'ENI sa che tra i 500mila abitanti lucani c'è un tasso di disoccupazione tra i più alti d'Europa, che i giovani emigrano verso il nord, che questi valli si stanno spopolando. E quindi bisogna accontentare tutti.
Allora, se manca lavoro non si capisce perché…

ANZIANO di VILLA D'AGRI
Vengono tutti da fuori… Uno su cento viene da qua.

VOCE FUORI CAMPO DELL'AUTRICE
Centro oli di Viggiano. E' mezzogiorno quando arrivo con un addetto dell'Eni che ci tiene a farmi notare…

ADDETTO STAMPA CHE ACCOMPAGNA SABRINA GIANNINI AL CENTRO: Guardi quanta gente ci lavora…

I LAVORATORI INTERVISTATI DA SABRINA GIANNINI VENGONO QUASI TUTTI DA ALTRE REGIONI D'ITALIA.


VOCE FUORI CAMPO DELL'AUTRICE
Chi sicuramente ci guadagna con il petrolio sono gli autotrasportatori.
Secondo l'accordo almeno la metà doveva essere lucano.


REPERTORIO TG3 BASILICATA SU SVERSAMENTO DI GREGGIO DA AUTOBOTTI CHE PORTAVANO PETROLIO A TARANTO: ANZI (12-09-2000), SANT'ARCANGELO (29-02-2000), VIGGIANO (22-01-2000).

VOCE FUORI CAMPO DELL'AUTRICE
(Viggiano) Ecco il luogo dell'incidente un anno e mezzo dopo.
L'area è ancora da bonificare

ANTONIO MERLINO - autotrasportatore di greggio
Questa la dovrebbe aggiustare il pronto intervento ecologico.

VOCE FUORI CAMPO DELL'AUTRICE
Pagato da?

ANTONIO MERLINO - autotrasportatore di greggio
Dall'assicurazione, perché io ho una assicurazione per inquinamento di cinque miliardi.

VOCE FUORI CAMPO DELL'AUTRICE
Dunque è a carico degli autotrasportatori il rischio del trasporto, quindi perché aggiustare le strade dove passano le autocisterne, visto che le responsabilità non sono né dell'ENI, né degli amministratori?
La lezione dei ripetuti incidenti non è servita a nulla. Anche la strada che va da Corleto al centro di carico è in pessime condizioni.
(A RIDOSSO DEL FIUME SAURO)

DIALOGO TRA SABRINA GIANNINI E UN ADDETTO ALLA VIGILIANZA (UNA AGENZIA PRIVATA DI POTENZA) CHE SEGUE UN TIR MENTRE LASCIA IL CENTRO DI CARICO DI CORLETO:

VOCE FUORI CAMPO DELL'AUTRICE
Lei è di scorta? Deve sempre seguire i TIR?

ADDETTO VIGILANZA
No, qua non c'è bisogno.

VOCE FUORI CAMPO DELL'AUTRICE
Ma se si ribalta il TIR chi avverte chi deve intervenire?

ADDETTO VIGILANZA
Non lo so.

VOCE FUORI CAMPO DELL'AUTRICE
Non siete voi?

ADDETTO VIGILANZA
No.

VOCE FUORI CAMPO DELL'AUTRICE
Forse non vale la pena pensare alla sicurezza del trasporto visto che tra una paio d'anni, sarà pronto l'oleodotto.
Non porta lavoro.

FILIPPO BUBBICO - presidente Regione Basilicata
No (a conferma e non a negazione dell'affermazione)

VOCE FUORI CAMPO DELL'AUTRICE
Porta un danno ambientale, paesaggistico.

FILIPPO BUBBICO - presidente Regione Basilica
Paesaggistico no.

VOCE FUORI CAMPO DELL'AUTRICE
Toglierà spazio all'agricoltura?

FILIPPO BUBBICO - presidente Regione Basilica
Neanche. Io sostengo che l'attività petrolifera modifica gli equilibri ambientali, determinando un peso negativo. Aggiungo anche che una attività estrattiva gestita con l'uso delle migliori tecnologie disponibili non costituisce fattore di incompatibilità con lo sviluppo turistico, con lo sviluppo agricolo e con la tutela della salute dei cittadini.


VOCE FUORI CAMPO DELL'AUTRICE
Avete fatto prima l'agriturismo o è arrivato prima l'oleodotto?


PROPRIETARIA AGRITURISMO A CORLETO (CON VISTA OLEODOTTO IN COSTRUZIONE)
No, no, abbiamo fatto prima l'agriturismo


VOCE FUORI CAMPO DELL'AUTRICE
(A CALVELLO)
Alla destra vedete un fabbricato, un cantiere edile che sta costruendo un cantiere edile e a sinistra la torre di trivellazione del petrolio.
A proposito: questo centro turistico ha goduto dei fondi dell'Unione Europea per lo sviluppo dell'industria turistica.

ALFONSO FRAGOMENI - avvocato SOS Lucania (in prossimità di un centro turistico nell'area di Calvello)
Qua ci sono stati finanziamenti per 5 miliardi. A cento metri da qua c'è un pozzo di petrolio. Realizzato dopo il finanziamento e dopo che sono iniziati i lavori. E' inutile dire che i lavori sono iniziati e mai terminati. E non verrà mai utilizzata questa struttura perché solo un pazzo potrebbe gestire un impianto a cento metri da un pozzo di petrolio.

VOCE FUORI CAMPO DELL'AUTRICE
Il tempo dirà se il turismo potrà convivere con il petrolio. Quello che oggi sappiamo è che il parco nazionale della Val d'Agri proposto nel 1992 dal Ministero dell'Ambiente non c'è ancora.


FILIPPO BUBBICO - presidente Regione Basilicata
I pozzi non determinano impatti né ambientali né paesaggistici. Lei avrà osservato le trivelle che sono visibili nella fase di perforazione, ma a pozzo perforato lei non vedrà più nulla.

ALLEVATORE DI VACCHE DA LATTE DI VIGGIANO - (vive a 100 metri da un pozzo già trivellato)
Di giorno c'era un bel fumo e una fiamma bella pulita, la sera io a volte me ne andavano, perché si vedeva un fumo nero molto puzzolente che di giorno non c'era.

ALLEVATRICE DI VIGGIANO (e vicina di casa dell'altro allevatore)
La mattina presto a volte qui non si respira.

VOCE FUORI CAMPO DELL'AUTRICE
Mi sa descrivere questo odore?

ALLEVATRICE DI VIGGIANO
Insopportabile. Preferisco la puzza del letame. Un misto di gas, oli.

VOCE FUORI CAMPO DELL'AUTRICE
Dove vende il latte che produce?

ALLEVATORE DI VACCHE DA LATTE DI VIAGGIANO
Il mio latte finisce sulle tavole dei campani.


VOCE FUORI CAMPO DELL'AUTRICE
È un odore di gas che brucia…

LUCIANO DI VITO - agronomo
Un po' di etilene si sente, un po' di metano, cioè gas leggero.

VOCE FUORI CAMPO DELL'AUTRICE
Pero' è un po' più pungente.

LUCIANO DI VITO - agronomo
Perché c'è dell'aldeide acrilica dentro.

VOCE FUORI CAMPO DELL'AUTRICE
Quindi se si respira si sviene?

Dipende dai…che si respirano.

VOCE FUORI CAMPO DELL'AUTRICE
E la conseguenza più…

TECNICO ENI
La morte.

VOCE FUORI CAMPO DELL'AUTRICE
Ah! Si muore.

VOCE FUORI CAMPO DELL'AUTRICE
(Durante la visita a un pozzo insieme agli uomini dell'ENI)
Qual è la probabilità che scoppi?


TECNICO ENI
Assolutamente zero.


VOCE FUORI CAMPO DELL'AUTRICE
Come zero?

TECNICO ENI
Beh, come l'aereo. Zero non esiste.


VOCE FUORI CAMPO DELL'AUTRICE
Ma gli aerei possono cadere…
Presumo che i cittadini siano a conoscenza di piani di evacuazione in caso di esplosione o di problemi…

ROCCO CORONATO - sindaco di Calvello
Il comune di Calvello ha approvato due mesi fa un piano di protezione civile anche un'emergenza anche in caso di fenomeno petrolifero.

VOCE FUORI CAMPO DELL'AUTRICE
Voi avete avuto qui i primi pozzi nel '91, non è un po' tardi?

ROCCO CORONATO- sindaco di Calvello
Il fenomeno è iniziato qualche anno fa, in effetti è iniziato un po' in sordina. In questo contesto le competenze sono di tipo ministeriale e regionale.


VOCE FUORI CAMPO DELL'AUTRICE
Il petrolio non è soltanto trivellazione, estrazione, trasporto.
Non ci sarebbero investimenti miliardari per costruire piattaforme, condotte varie se non ci fosse la certezza della quantità del petrolio che si trova a cinquemila metri di profondità.
Per questa ragione vengono fatte delle ecografie al terreno, chiamate indagini geosismiche.

RAFFAELLA FORLIANO - avvocato SOS Lucania
Nell'agosto del 1999, mio padre si è accorto che nella sua vigna c'erano molti cavi un po' particolari e questi signori che cercavano di penetrare nel suo terreno.


ALFONSO FRAGOMENI - avvocato SOS Lucania
Sono delle esplosioni con 20-25 kg di gelatina fatte a una profondità di 20 metri.

ABITANTE DI CALVELLO
All'improvviso abbiamo sentito un enorme boato accompagnato da un movimento sussultorio del pavimento. Allora io e mia moglie siamo usciti e abbiamo visto questi signori che stavano effettuando delle esplosioni.

VOCE FUORI CAMPO DELL'AUTRICE
Quante sono state queste esplosioni: 1000, 2000, 3000?

ROCCO CORONATO - sindaco di Calvello
Non ho conoscenza diretta…

VOCE FUORI CAMPO DELL'AUTRICE
Più o meno lo saprà.

ROCCO CORONATO - sindaco di Calvello
In questo momento mi sfugge il dato.


VOCE FUORI CAMPO DELL'AUTRICE
Le esplosioni sono state fatte anche nei siti di importanza comunitaria (SIC), aree protette da un regolamento europeo.

NICOLA FORLIANO - SOS LUCANIA
Non si può raccogliere né un fiore, né un fungo.

CARLO CHIURAZZI - Assessore Ambiente e Territorio Regione Basilicata
Lei sa che danno si può procurare tra una microesplosione e una carovana di persone che può passare attraverso un'area? Lei ha i valori per comparare?

VOCE FUORI CAMPO DELL'AUTRICE
Non li ho.

CARLO CHIURAZZI - Assessore Ambiente e Territorio Regione
E allora. Questi valori li ha una legislazione.

VOCE FUORI CAMPO DELL'AUTRICE
Allora, secondo la legislazione vorrei essere multata per avere sacrificato questo ranuncolo nel sito di importanza comunitaria di Monte Caldarosa.
Lei ha mai visto una di queste esplosioni?

CARLO CHIURAZZI - Assessore Ambiente e Territorio Regione Basilicata
No

VOCE FUORI CAMPO DELL'AUTRICE
Non ha neanche sentito il rumore?

CARLO CHIURAZZI - Assessore Ambiente e Territorio Regione Basilicata
No.

VOCE FUORI CAMPO DELL'AUTRICE
sapete quante ne sono state fatte?

CARLO CHIURAZZI e FILIPPO BUBBICO:
No, dovrebbe chiederlo alle compagnie (petrolifere, ndr)

VOCE FUORI CAMPO DELL'AUTRICE
Ma il petrolio un bene nazionale e per interesse della nazione viene applicata la legge sugli espropri.
E' sufficiente un decreto prefettizio che consenta l'accesso ai terreni.
Ma esiste una procedura a tutela dei proprietari che va comunque seguita per informarli dei loro diritti.

FRANCESCA LEGGERI - proprietaria agriturismo Villa d'Agri
Il sindaco avrebbe dovuto mandare una comunicazione in cui doveva scrivere il nome della squadra. Comunque dovevo essere informata esattamente di quello che stava accadendo, e questo non è successo.

RAFFAELLA FORLIANO - SOS Lucania
Mio padre non è stato avvisato. Si è trovato queste persone improvvisamente, e ha preteso di sapere da loro perché potevano entrare nei suoi terreni e soprattutto quello che dovevano fare. Loro non gli hanno detto niente, gli hanno detto che lo avrebbero informato

VOCE FUORI CAMPO DELL'AUTRICE
Poiché la legge consente l'esproprio, non si capisce il perché di alcuni atteggiamenti.

RAFFAELLA FORLIANO - SOS Lucania
Tutti quelli che hanno detto "non dovete entrare", l'ENI non è entrata. Per ENI intendo le società contrattiste che lavorano per l'ENI.

VOCE FUORI CAMPO DELL'AUTRICE
È strano che persone autorizzate da un decreto prefettizio fuggano come se fossero colti in flagranza di reato.

RAFFAELLA FORLIANO - SOS Lucania
Questi signori sono entrati quando non avevano alcuna autorizzazione per entrare nei terreni e non c'era ancora il decreto prefettizio. Ma cosa più grave è che hanno inviato ai proprietari un avviso con il quale dichiaravano ai proprietari che sarebbero entrati perché avevano tutte le autorizzazioni e anche il decreto del prefetto.


VOCE FUORI CAMPO DELL'AUTRICE
Come prova questo documento che la ditta impegnata nelle ricerche ha consegnato a un proprietario terriero di Calvello nel giugno del 99, quando l'autorizzazione del prefetto ancora non c'era, visto che il decreto è datato il 23 agosto 99.
L'affare mi è sembrato talmente grave che ho inoltrato una richiesta ufficiale al prefetto di Potenza per verificare l'esistenza di un eventuale decreto d'urgenza.
La prefettura mi invia l'elenco completo dei decreti emessi per il petrolio, a partire dal 1981.
E non compare alcun decreto d'urgenza relativo a quella concessione.

ALFONSO FRAGOMENI - avvocato SOS Lucania
I tempi lunghi per le società del petrolio, per le multinazionali, comportano perdite di miliardi al giorno e quindi bisognava accorciare i tempi.


VOCE FUORI CAMPO DELL'AUTRICE
Ma chi deve rispondere delle illegalità e di eventuali danni al territorio? L'ENI o le società incaricate di fare le indagini?
La prima società (R.I.G.) era una S.r.l. E' stata poi assorbita da un'altra azienda (stavolta una multinazionale e S.p.A., la Schlumberger Italiana) con capitale sociale miliardario. Infine quest'ultima ha venduto il settore che si occupava di indagini geosismiche a una terza società (GECO ITALIANA), a responsabilità limitata, con capitale sociale di soli 26 milioni.

ALFONSO FRAGOMENI - SOS Lucania
In termini pratici significa che se tutti i danni fatti da questa società dovessero superare i 26 milioni i proprietari non verrebbero risarciti.


VOCE FUORI CAMPO DELL'AUTRICE
I danni potrebbero essere incalcolabili.
Se si pensa che questa regione è ricchissima d'acqua al punto da rifornire anche le Puglie le 30 mila esplosioni possono avere già modificato l'assetto geologico di un territorio che idrogeologicamente è molto vulnerabile?


VITO MAZZILLI - geologo WWF Basilicata
Questa invece è zona molto sismica. Tutta la Valle dell'Agri è una delle zona sismica della Basilicata.

VOCE FUORI CAMPO DELL'AUTRICE
Tutti i rischi sono stati calcolati prima di procedere con l'intenso sfruttamento petrolifero? Certo! Ma lo studio per valutare l'impatto sull'ambiente lo ha eseguito, cosi' come chiede la legge, proprio l'ENI, cioè l'azienda che ha in gioco interessi economici enormi.

MARIA ROSA VITTADINI - Ministero dell'Ambiente
E queste analisi sono complesse: devono tenere conto di tutti i fattori ambientali coinvolti. IL materiale fornito dall'ENI era particolarmente povero.


VOCE FUORI CAMPO DELL'AUTRICE
Povero: in altre parole l'ENI aveva fatto fare delle perizie basandosi sulle mappe del territorio vecchie di 50 anni, poco attendibili al punto che le ha dovute rifare.

FILIPPO BUBBICO - presidente Regione Basilicata
Il petrolio è una risorsa dell'intero Paese, in questo Stato ancora unitario.


VOCE FUORI CAMPO DELL'AUTRICE
E dell'ENI, colosso economico che ha guadagnato nell'ultimo anno il 65 per cento in borsa. Che compare al sesto posto nella classifica delle quattordici sorelle del petrolio.
Valore di merito: i milioni di barili e di dollari guadagnati.
E' vero che il 30 per cento delle azioni è di proprietà del Ministero del Tesoro, quindi dello Stato. Ma il resto è in mano a privati, alcuni dei quali stranieri.

L'AUTRICE DOMANDA AD ALCUNI LUCANI SE SANNO CHI E' L'ENI. TUTTI GLI INTERVISTATI, (INCLUSO IL SINDACO DI CALVELLO), ASSOCIANO L'ENI ALLO STATO ITALIANO.

VOCE FUORI CAMPO DELL'AUTRICE
Quanti miliardi guadagnerà l'ENI dal giacimento lucano?
E quanto guadagneranno i lucani?
Come sarà la loro regione, la loro acqua, quando tra vent'anni lo sfruttamento del petrolio sarà finito? Forse sarà come appare nel calendario distribuito generosamente dall'ENI, dove mese dopo mese si vedono le immagine più belle della Basilicata. Ma non c'è immagine del calendario che ritragga un pozzo di petrolio.

MILENA GABANELLI IN STUDIO
Clima e petrolio non vanno d'accordo, ma del petrolio abbiamo bisogno e finché non si investe seriamente in altri sistemi ogni discorso è inutile. Cero è che finora le estrazioni di petrolio sono state fatte in aree deserte o in mare, dentro a un parco su un territorio abitato, ricco d'acqua e sismico ancora ci mancava, in compenso non sarà aumentata l'occupazione, non diminuirà il prezzo della benzina che continuerà a subire le oscillazioni del mercato, e alla regione Basilicata arriveranno 50 miliardi l'anno, per 20 anni potranno giusto riparare le strade. Per fare un rapporto: il bilancio della regione e' di 6000 miliardi l'anno.

Confermata la scoperta di John Kanzius però... Acqua salata come combustibile?


Acqua salata come combustibile?

John Kanzius aveva inventato una macchina con onde radio, che può essere utilizzata per raggiungere e uccidere le cellule tumorali ma se questo non è abbastanza sorprendente, questo metodo potrebbe essere utilizzato per trasformare acqua salata del mare in energia.

Praticamente quando l'acqua salata è posizionata all'interno del campo di onde radio della macchina di Kanzius questa incomincia a bruciare.

La scoperta è stata confermata da ricercatori della Pennsylvania State University sotto la guida del Dr Rustum Roy, che hanno pubblicato i loro risultati il 7 marzo scorso.
La loro spiegazione? l'acqua salata di per se non brucia ma la onde radio rompono i legami tra gli elementi dell'acqua salata che rilasciando idrogeno inizia a bruciare rilasciando come sottoprodotto acqua desalinizzata!

Questo metodo purtroppo ha un bilancio energetico negativo perchè si ha bisogno per esempio di gas per alimentare la produzione di onde radio ma questo metodo è utilissimo per produrre acqua desalinizzata e può aprire nuovi scenari sullo studio della combustione di idrogeno.

fonte: www.winknews.com qui è disponibile anche un video recente

domenica 2 marzo 2008

3 marzo 1944, il giorno della memoria di noi lucani


Oggi 3 marzo 2008 voglio ricordare le vittime della sciagura del treno 8017.
per ulteriori approfondimenti:
http://www.trenidicarta.it/treno8017/
http://www.antiarte.it/trenodiluce/index.htm
http://www.torreomnia.com/Testi/argenziano/argenziano_treno/Pag.01.htm
http://www.trenidicarta.it/treno8017/20050221balvano.html
da wikipedia:

La sciagura del treno 8017, che prende il nome dal numero del treno coinvolto, è il più grave incidente ferroviario della storia d'Italia per numero di vittime. Avvenne il 3 marzo 1944

//

Antefatto

Il treno merci speciale 8017, creato per caricare legname da utilizzare nella ricostruzione dei ponti distrutti dalla guerra, partì da Napoli nel primo pomeriggio con destinazione Potenza: Il treno era molto lungo, perciò venne dotato di una motrice elettrica molto potente fino a Salerno; in quella stazione l'elettromotrice venne sostituita con una motrice a vapore per poter percorrere il tratto dopo Battipaglia, non più elettrificato. Arrivò a Battipaglia poco dopo le 6 del pomeriggio.

Storia

Alle 19.00 del 2 marzo 1944 partì dalla stazione di Battipaglia in direzione Potenza mosso dalle due vaporiere 476.020 e 480.016 di pertinenza del deposito di Salerno. Il treno era composto da 47 vagoni e 2 locomotive per superare le pendenze, dato il ragguardevole peso di 520 tonnellate.

In origine non era prevista la seconda locomotiva, ma la necessità di spostare la macchina 480 da Battipaglia a Potenza spinse ad aggiungerla in testa al treno per rendere più facile il duro valico tra Baragiano e Tito. Come tutte le locomotive dell'epoca, entrambe le macchine erano a cabina aperta, alimentate a carbone spalato da fuochisti e controllate da un macchinista.

Sul treno salirono centinaia di viaggiatori clandestini provenienti soprattutto dai grossi centri del napoletano, stremati dalla guerra, che nei paesi di montagna lucani speravano di poter acquistare derrate alimentari in cambio di sigari e caffè distribuiti dagli americani. Sul treno erano presenti anche alcuni ragazzi. Il carico di persone influiva notevolmente sul peso del treno, portandolo a superare le 600 tonnellate.

Alla stazione di Eboli alcuni abusivi vennero fatti scendere ma più numerosi ne salirono alle stazioni successive, fino ad arrivare ad un numero di circa 600 passeggeri.

Il treno arrivò circa a mezzanotte alla stazione di Balvano, dove le locomotive ricevettero la normale manutenzione causando un accumulo di 37 minuti di ritardo, e da lì alle 0.50 del 3 marzo ripartì per un tratto in notevole pendenza con numerose gallerie molto strette e poco areate. Sarebbe dovuto arrivare a Bella-Muro venti minuti dopo, ma alle 2.40 non era ancora stato segnalato alla stazione successiva.

La tragedia

Nella Galleria delle Armi la locomotiva cominciò a slittare e il treno rimase bloccato, senza riuscire ad uscire dalla galleria. Questo tunnel è una piccola galleria posta tra Balvano e Bella-Muro, che si estende per 1968 metri con una ripidità media del 12,8‰ (16° di pendenza) con punte del del 13‰. Il treno si fermò a 800 metri dall'ingresso, con i soli ultimi due vagoni fuori.

Gli sforzi delle locomotive per riprendere la marcia svilupparono grandi quantità di monossido di carbonio e acido carbonico, facendo presto perdere i sensi al personale di macchina. In poco tempo anche la maggioranza dei passeggeri, che in quel momento stavano dormendo, venne asfissiata dai gas tossici che, in assenza di vento, potevano uscire dalla strettissima galleria solo tramite il piccolo condotto di aerazione.

L'unico fuochista che sopravvisse, Luigi Ronga, dichiarò che il macchinista suo compagno, Espedito Senatore, prima di svenire tentò di dare potenza per superare lo stallo e cercare di uscire dal budello. Le condizioni della macchina n. 476 indicano che invece il suo personale, il macchinista Matteo Gigliano e il fuochista Rosario Barbaro, tentò di invertire la marcia per retrocedere. La potenza superiore della 476 e l'inclinazione avrebbero comunque permesso di sopravanzare in potenza la macchina 480, ma il manovratore perse i sensi prima di aprire la valvola di regolazione, particolarmente dura su quelle macchine. La posizione dei treni e dei comandi confermò in seguito questo racconto.

Oltre al fuochista si salvò anche il frenatore del carro di coda, Giuseppe De Venuto, che alle ore 5.10 riuscì ad avvisare la stazione di Balvano che nella galleria era presente un treno con numerosi cadaveri a bordo.

Il capostazione del posto di Balvano, alle 5.25 fece distaccare la locomotiva del convoglio 8025 giunto in stazione ed in attesa di passo, e dispose una ricognizione alla galleria indicata: ai soccorsi arrivati sul posto la situazione apparve subito molto grave, al punto da non poter rimuovere il convoglio a causa dei corpi abbandonati anche sulla banchina. Con l'arrivo di una seconda squadra di soccorso, alle ore 8.40 venne liberata la tratta e il treno finalmente recuperato.

Bilancio e cause

Il bilancio della tragedia è ancora oggi impossibile da accertare ed oggetto di controversie: quello ufficiale parlava di 501 passeggeri, 8 militari e di 7 ferrovieri morti, ma sicuramente i morti furono oltre 600. Molte vittime tra i passeggeri non vennero riconosciute. Furono tutti allineati sulla banchina della stazione di Balvano e poi sepolti senza funerali nel cimitero del paesino, in quattro fosse comuni.

Gli agenti ferroviari invece vennero sepolti a Salerno. Molti dei sopravvissuti riportarono gravi sconvolgimenti mentali.

È la più grave sciagura ferroviaria Italiana ed europea, e una delle più gravi al mondo.

Le cause della tragedia furono molteplici: la giornata era poco ventosa, per cui la galleria non godeva della normale ventilazione naturale, e l'umidità della foschia notturna aveva bagnato i binari, rendendoli scivolosi e ardui da percorrere per un treno così pesante. A questi si affiancava la mancata vigilanza delle autorità competenti, che avevano permesso il sovraccarico del treno e la presenza a bordo di viaggiatori clandestini.

Inoltre, per una serie di cause contingenti il treno era stato composto con due locomotive in testa, invece che con una in testa e una in coda come nelle composizioni tipiche. Anche solo aver posto le locomotive separate, avrebbe potuto contribuire ad evitare la tragedia.

Soprattutto però la responsabilità della tragedia venne imputata alla scarsa qualità del carbone jugoslavo fornito dal Comando Militare Alleato. Questo carbone, di qualità nettamente inferiore a quello tedesco usato in precedenza, conteneva molto zolfo e ceneri, che rendevano poco affidabile il tiraggio dei fumi ostruendo le tubature della caldaia.

Mancando un efficiente drenaggio dei fumi, all'apertura della bocca di lupo del forno i gas ritornavano in cabina, intossicando il personale e rendendo difficile la regolazione del forno, una situazione che poteva causare improvvisi cali di pressione alla caldaia. Senza uno stretto controllo dell'alimentazione, la capacità di trazione scadeva notevolmente, fino a far fermare la macchina in salita e a rendere impossibile la compensazione dello slittamento sulle rotaie.

Precedenti

Un mese prima, in una galleria sulla tratta Baragiano-Tito, immediatamente successiva a quella della tragedia e con pendenze superiori al 22‰, un treno dell'Autorità Militare Americana aveva subito un incidente simile, dove il personale era rimasto intossicato dai gas di scarico del carbone di scarsa qualità. Il macchinista Vincenzo Abbate era svenuto ed era rimasto schiacciato tra la motrice e il tender.

Per ridurre l'eventualità di questi incidenti riducendo gli sforzi e le emissioni delle macchine era stato disposto il limite di 350 tonnellate per questa tratta, e l'utilizzo di locomotori diesel-elettrici americani nei casi di doppia trazione, con eventualmente una locomotiva a vapore italiana posta in coda e invertita per scaricare con il fumaiolo in coda. Venne stabilito a Battipaglia il punto di applicazione di queste normative, per evitare di dover compiere operazioni di separazione sulla linea montana. Questi limiti rimasero per molto tempo in vigore, fino al 1996, quando la linea Battipaglia-Metaponto venne tutta elettrificata.

Inoltre nell'ingresso sud della Galleria delle Armi fu istituito un posto di guardia in cui l'operatore ad ogni passaggio di treno doveva avvertire telefonicamente la stazione di Balvano quando poteva vedere la luce in fondo, segno che nella galleria non vi erano più gas di scarico. Queste disposizioni rimasero in vigore fino al 1959, quando su questa linea vennero vietate le locomotive a vapore.

Responsabilità

La commissione parlamentare non rilevò alcuna responsabilità per l'accaduto, che venne ritenuto una sciagura per cause di forza maggiore. Tuttavia vennero avanzate ipotesi per alcune infrazioni secondarie.

Il treno avrebbe dovuto essere fermato a Battipaglia nonostante le due locomotive fossero nominalmente sufficienti al traino, e avrebbe dovuto essere messo in regola con le nuove normative; era noto inoltre che il carbone fornito non era in grado di sviluppare sufficiente potenza per mantenere le massime prestazioni delle macchine.

Vennero sollevati dubbi sulla tempestività dei soccorsi e sull'operato dei capistazione di Balvano e Bella-Muro, che non accertarono subito la posizione del treno quando questo apparve in ritardo sulla tabella di marcia. Tuttavia nella confusione postbellica era normale che le comunicazioni fossero intermittenti, e i treni portassero grande ritardo. Non era raro che ci volessero oltre due ore per percorrere i 7 km della tratta.

Inizialmente venne anche supposto che i macchinisti non avessero adeguatamente regolato le sabbiere, che avrebbero potuto evitare lo slittamento delle ruote.

Infine la catastrofe venne attribuita principalmente a:

una combinazione di cause materiali, quali densa nebbia, foschia atmosferica, mancanza completa di vento, che non ha mantenuto la naturale ventilazione della galleria, rotaie umide, ecc., cause che malauguratamente si sono presentate tutte insieme e in rapida successione. Il treno si è fermato a causa del fatto che scivolava sulle rotaie e il personale delle macchine era stato sopraffatto dall'avvelenamento prodotto dal gas, prima che avesse potuto agire per condurre il treno fuori del tunnel. A causa della presenza dell'acido carbonico, straordinariamente velenoso, si è prodotta l'asfissia dei passeggeri clandestini. L'azione di questo gas è così rapida, che la tragedia è avvenuta prima che alcun soccorso dall'esterno potesse essere portato.

Venne notato che le disposizioni per la costituzione del treno venivano direttamente dal Comando Alleato, e che comunque il personale di stazione e viaggiante non avrebbe potuto fermare il treno e chiederne la modifica. Lo stesso comando organizzò un treno per verificare le condizioni dell'incidente, con il personale dotato di maschere ad ossigeno, che rilevò l'effettivo sviluppo di quantità anomale di gas tossici.

Molti dei parenti delle vittime intentarono causa alle Ferrovie dello Stato, anche con motivazioni quantomeno pretestuose data la situazione di clandestinità di molti dei passaeggeri. Le ferrovie declinarono ogni responsabilità, anche perché secondo la complicata situazione dell'equilibrio dei poteri tra le amministrazioni italiane e il Comando americano non era immediato nemmeno risalire a chi avesse la responsabilità della gestione di quella particolare tratta. Per spegnere sul nascere una vertenza che avrebbe potuto trascinarsi per anni, il Ministero del Tesoro sancì l'emissione di un risarcimento come se si trattasse di vittime di guerra (risarcimento che venne erogato dopo oltre 15 anni).

Peraltro, alcune fonti indicano che molti dei passeggeri a bordo del treno fossero in possesso di un "regolare" biglietto ferroviario, che li qualificava quindi come passeggeri e non come clandestini. Questa condizione, che avrebbe implicato la possibilità di richiedere cospicui risarcimenti all'ente che gestiva la linea, sarebbe stata fatta passare sotto silenzio durante le inchieste ufficiali sulla tragedia. Le fonti ufficiali tuttavia parlano solo di clandestini, questione supportata dal fatto che il treno era classificato come merci e quindi non autorizzato al trasporto di passeggeri paganti.
La questione non risulta tuttora essere stata chiarita in modo definitivo.