martedì 8 dicembre 2009

Riscaldamento: come risparmiare energia (e denaro)

Sto cercando di quantizzare il risparmio, comunque per capire che sto facendo leggetevi l'articolo qui sotto:

Via casa&clima:

Installando nelle caldaie sistemi di trattamento dell'acqua le famiglie possono risparmiare fino a 300 euro all'anno


riscaldamento_trattamentoacquaCon l'arrivo del freddo e l'accensione delle caldaie gli italiani devono ancora una volta fare i conti con i costi del riscaldamento: si calcola che le famiglie italiane spendono in media per questa voce circa 1.200 euro all'anno. Non tutti sanno, però, che è possibile ridurre il consumo energetico delle caldaie, e quindi ottenere un risparmio economico, semplicemente attraverso il trattamento dell'acqua.

Un convegno a Milano
Questo tema è stato al centro del convegno “Acqua di casa: l'energia del risparmio”, organizzato il 9 novembre scorso a Milano da Aqua Italia, l'associazione – federata ad Anima - delle aziende costruttrici e produttrici di impianti per il trattamento delle acque primarie. All'incontro hanno partecipato, oltre al presidente di Aqua Italia Lorenzo Tadini, il presidente di Assotermica Paola Ferroli, l'Ing. Valerio Dabove di Assistal, l'On. Maurizio Bernardo della Commissione Finanze della Camera, e il Sen. Marco Stradiotto della Commissione Finanze del Senato.

“Nel nostro Paese – ha dichiarato il presidente di Aqua Italia - è necessario favorire lo sviluppo di una nuova cultura dell'acqua di casa per gli utilizzi tecnologici che ci porti ai livelli di efficienza degli altri paesi europei. Per farlo abbiamo riunito tutta la filiera così da offrire il quadro il più esaustivo possibile in riferimento al miglioramento dell'efficienza degli impianti di riscaldamento e a tutti i vantaggi che ne derivano”.

Il calcare riduce l'efficienza degli impianti
Nel corso del convegno è stato sottolineato come il trattamento domestico dell'acqua sia in grado di consentire un consistente risparmio energetico e una maggiore durata e sicurezza degli impianti termici. Le caldaie, ad esempio, presentano come inconvenienti tipici le corrosioni (dovute alla “naturale” aggressività dell'acqua e al depositarsi di particelle solide) e le incrostazioni calcaree (provocate dalla precipitazione dei sali di calcio e di magnesio che si depositano negli impianti), causa di una riduzione dell'efficienza dell'impianto, di un ridotto scambio termico e di occlusioni.

I rimediriscaldamento_trattamentoacqua2
Il rimedio consiste nel trattamento dell'acqua: oltre al dosaggio (tra le prime azioni essenziali di protezione degli impianti), è possibile utilizzare la filtrazione dell'acqua oppure l'addolcimento con resine (vedi immagine), un tipo di trattamento con cui si sostituiscono gli ioni incrostanti o duri (calcio e magnesio) con ioni che non formano incrostazioni (sodio).

Recupero di efficienza
Secondo una ricerca presentata durante il convegno, il trattamento dell'acqua consente un recupero di efficienza delle caldaie compreso tra il 15 e il 17% all'anno, a cui si deve sommare un recupero di efficienza del 5-6% sul circuito di riscaldamento. “Questo si traduce – sottolinea Tadini - in un doppio vantaggio per il consumatore: una diminuzione della dispersione di energia e un notevole risparmio economico in bolletta”.

Risparmio economico
Ad esempio, installando nella propria caldaia un piccolo sistema di rilascio di polifosfati, per una spesa di circa 40 euro, si ottiene un risparmio economico annuale di quasi il 20%, pari a circa 250/300 euro all'anno per famiglia. “Per conoscere la soluzione migliore per la propria abitazione – aggiunge il presidente di Aqua Italia - è fondamentale la consulenza di un installatore certificato che possa ricercare trattamenti e soluzioni energetiche per l'acqua calda e fredda in grado di offrire un effettivo risparmio ai consumatori oltre a creare valore aggiunto positivo per l'ambiente”.

Interventi legislativi
Tra l'altro, come evidenziato durante l'incontro dall'On. Maurizio Bernardo della Commissione Finanze della Camera, il trattamento dell'acqua è previsto all'art. 4, comma 14 del Dpr 2 aprile 2009, n. 59, entrato in vigore il 25 giugno scorso. Di seguito riportiamo il testo:

14. Per tutte le categorie di edifici, così come classificati in base alla destinazione d'uso all'articolo 3 del decreto del Presidente della Repubblica 26 agosto 1993, n. 412, nel caso di edifici di nuova costruzione e ristrutturazione di edifici esistenti, previsti dal decreto legislativo all'articolo 3, comma 2, lettere a), b) e c), numero 1), limitatamente alle ristrutturazioni totali, e nel caso di nuova installazione e ristrutturazione di impianti termici o sostituzione di generatori di calore, di cui alla lettera c), numeri 2) e 3), fermo restando quanto prescritto per gli impianti di potenza complessiva maggiore o uguale a 350 kW all'articolo 5, comma 6, del decreto del Presidente della Repubblica 26 agosto 1993, n. 412, è prescritto:

a) in assenza di produzione di acqua calda sanitaria ed in presenza di acqua di alimentazione dell'impianto con durezza temporanea maggiore o uguale a 25 gradi francesi:

1) un trattamento chimico di condizionamento per impianti di potenza nominale del focolare complessiva minore o uguale a 100 kW;

2) un trattamento di addolcimento per impianti di potenza nominale del focolare complessiva compresa tra 100 e 350 kW;

b) nel caso di produzione di acqua calda sanitaria le disposizioni di cui alla lettera a), numeri 1) e 2), valgono in presenza di acqua di alimentazione dell'impianto con durezza temporanea maggiore di 15 gradi francesi.

Per quanto riguarda i predetti trattamenti si fa riferimento alla norma tecnica UNI-CTI 8065”.

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