Volkswagen e BYD: alleanza in vista
I due costruttori siglano una lettera di intenti per l’ib
Volkswagen e il costruttore cinese BYD hanno firmato una lettera di intenti per esplorare la possibilità di una futura collaborazione per le auto ibride ed elettriche alimentate con batterie al litio. La lettera è stata firmata dai rispettivi massimi rappresentanti: il presidente del Gruppo di Wolfsburg, Martin Winterkorn, e il presidente del consiglio di amministrazione della casa cinese, Wang Chuanfu.
La notizia è di quelle bomba perché BYD non solo è uno dei costruttori più dinamici del grande paese asiatico, ma è anche un gigante mondiale delle batterie con competenze sia in quelle NiMh (Nickel-Metal-idrato), sia NiCd (Nickel-Cadmio) che LiOn (ioni di litio). Basti dire che è il numero 1 per le batterie dei telefonini. BYD inoltre afferma di avere una tecnologia con batterie LiFePo4 (fosfato di ferro e litio) che offre altissima densità di energia, 4 mila ricariche (2 mila senza cali di rendimento, pari a 10 anni o 500mila km) e garanzie di stabilità chimica e termica maggiori rispetto alle altre batterie che contengono il litio in forma ionica a un costo inferiore. Inoltre, non in ultimo, questo tipo di batteria sarebbe riciclabile al 100% in tutti i suoi componenti chimici.
Di certo, potrebbe essere un bluff, ma il palco da cui arrivano queste voci merita orecchie ben aperte, ancora di più adesso che una Casa come Volkswagen, da sempre molto cauta nei confronti di ogni forma di elettrificazione dell’auto, ha deciso di sondare il terreno. Oltretutto, anche un investitore accorto e visionario come l’americano Warren Buffett (l’uomo più ricco del mondo secondo la rivista Forbes con 62 miliardi di dollari di patrimonio) crede in BYD – che è l’abbreviazione di Build Your Dreams, "Costruisci i tuoi sogni" – tanto da essere entrato nel suo capitale per il 10%.
La Casa cinese ha già pronte le sue elettrizzanti vetture e le ha fatte vedere all’ultimo NAIAS di Detroit. La prima si chiama F3DM ed è una berlina lunga 4,53 metri elettrica plug-in a autonomia estesa provvista di motore a scoppio mille nel caso si percorressero oltre 62 miglia con il solo motore elettrico da 125 kW e fosse necessario ricaricare le batterie. C’è poi la e6, una specie di crossover provvisto solo di due motori elettrici: uno da 160 kW e 400 Nm per le ruote anteriori e uno da 40 kW e 100 Nm per le ruote posteriori. Le prestazioni sono di 160 km/h e accelerazione da 0 a 100 km/h in 8 secondi con la possibilità di affrontare pendii fino al 30%. L’energia elettrica è fornita da batterie da 18 kWh integrate nella scocca e avvolte da uno speciale involucro, capaci di offrire un’autonomia di 400 km e di ricaricarsi al 50% in 10 minuti con ricarica rapida. Tra i progetti della BYD ci sarebbe anche l’apertura di uno stabilimento negli USA.
Il Gruppo Volkswagen, dal canto suo, ha già un partner per le batterie al litio (Sanyo), un altro in fase di studio (Toshiba) e una massiccia e consolidata presenza in Cina dove agisce dal 1985 attraverso 3 stabilimenti, frutto di joint-venture con Shanghai Automotive e FAW (dal 1991) e nel 2008 ha venduto 910mila veicoli con un incremento del 28% rispetto all’anno precedente con una quota sul mercato nel 2007 del 17,8%, dati che ne fanno sicuramente il costruttore estero dalla presenza più consolidata in Cina. Il Gruppo tedesco ha allo studio una versione elettrica della Up!, almeno ibrido “pieno” per Audi, un ibrido bi-modale per la Golf TwinDrive e una elettrica pura con la Seat, progetto finanziato dal governo spagnolo. Se davvero la lettera di intenti con BYD dovesse sfociare in un’alleanza, a Wolfsburg si vedranno molti occhi a mandorla.
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