mercoledì 14 maggio 2008

Il petrolio in Basilicata si e l'eolico off-shore in Molise no?

Ho letto la notizia che vorrebbero installare dei parchi eolici off-shore in Molise ma sono stati bloccati dai sindaci locali.
Queste, secondo me, sono il proseguimento di politiche sbagliate che ci hanno condotto a non avere nucleare e a tanti altri sbagli energetici.
Per convincere i più a credere nell'eolico off-shore propongo di leggere il seguente articolo:
Eolico offshore
La popolazione dell’area costiera del Mediterraneo, come definita nel documento del Piano Blu del 1992 (Province costiere di ciascun Paese) raggiunge oggi i 160 milioni ed è prevista in 195 milioni nel 2010 su di una superficie di 2 milioni di chilometri quadri, con una densità di 80 abitanti per chilometro quadro oggi e di 98 abitanti per chilometro quadro nel 2010.
I Paesi costieri sono oggi 23 a seguito della recente organizzazione politica nell’area Balcanica e Palestinese. Il consumo 2002 di elettricità della popolazione costiera è stato di circa 800 TWh/anno, mentre sarà di 1.000 TWh/anno nel 2010.
Nei Paesi mediterranei, secondo valutazioni di Cesari, Gaudiosi (Ewec 1994) il potenziale eolico offshore risulta essere 240 GW per fondali di 30 metri, secondo lo studio del Germanicher
Lloyd e Garrad& Hassan (1993) per Francia, Grecia, Italia, Spagna, il potenziale eolico offshore teorico di questi Paesi è dell’ordine di grandezza di 600 TWh/anno per fondali di 40 m.
L’elevata pressione demografica dei Paesi costieri del Mediterraneo, il risultante forte utilizzo delle acque costiere e gli aspetti ambientali (tra i quali molto importante l’impatto visivo) generano forti limitazioni allo sfruttamento delle risorse eoliche offshore, riducendo probabilmente di un fattore 4 l’area marina e il potenziale utilizzabile.
Una stima molto prudenziale del potenziale eolico nella regione mediterranea è del seguente ordine di grandezza:

• In terraferma: 60 GW con un’attesa generazione elettrica di 100 TWh/anno
• A mare: 60 GW con un’attesa generazione elettrica di 120 TWh/anno per fondali di 30 metri
• Totale: 120 GW con una attesa generazione elettrica di 220 TWh/anno.
L’energia eolica potrebbe contribuire al 10% di elettricità nei prossimi 10 anni e al 20% nei prossimi 20-30 anni.

L’energia eolica offshore potrebbe coprire almeno per la metà il suddetto contributo.
Il potenziale eolico offshore viene valutato in base alle mappe eoliche offshore, alle carte batimetriche e di utilizzo del mare (vie di navigazione e parchi marini). Le fondazioni delle turbine fisse sui fondali marini possono essere estese a costi crescenti fino a 50 metri di profondità, mentre per valori superiori e fino ai 100-200 metri si dovrebbero usare piattaforme galleggianti ancorate, soluzione ancora non scelta per i suoi alti costi.

In Italia lungo gli 8.000 Km di costa della penisola e delle isole il regime eolico a mare risulta buono prevalentemente in Sardegna, Sicilia, Puglia e Calabria, dove d’altra parte i fondali sono per la maggior parte oltre i 50 metri a breve distanza dalla costa. Secondo valutazioni di Cesari, Gaudiosi (Ewec 1994) il potenziale eolico offshore risulta essere 10 GW per fondali di 30 metri e secondo valutazioni Nostrum 2004 si potrebbero ottenere 50 GW per fondali fino a 50 metri. Assumendo prudenzialmente un fattore di riduzione 3 per il primo caso e 5 per il secondo caso si potranno considerare i seguenti valori:

• 3.3 GW per fondali di 30 m con una attesa generazione elettrica di 6 TWh/anno;
• 11 GW per fondali fino a 50 m con una attesa generazione elettrica di 22 TWh/anno.
L’energia eolica offshore potreb- be coprire almeno il 3% dei consumi di elettricità nei prossimi 10 anni e oltre il 7% nei prossimi 20-30 anni
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Ed ecco due immagini per la serie : meglio un condotto di petrolio nei boschi lucani (esistente) che una wind farm al largo delle coste italiane (non esistente)

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