lunedì 29 giugno 2009

Il supermercato potentino incazzato


Ultimamente quando vedo sprechi energetici provo un leggero fastidio ma in alcuni casi questo fastidio aumenta di molto. Uno di questi è quando entro nei supermercati la mattina o il primo pomeriggio con un sole che spacca le pietre e vedo luci di ogni sorta di potenza accese anche per illuminare l'angolo più inutile.
Credo che bisognerebbe diffondere soluzioni basate sull'uso di lucernai di ultima generazione in grado anche di amplificare la luce del sole incidente.A guadagnarci per prima sarebbero gli stessi supermercati.

Di seguito riporto una lista di supermercati di Potenza presa su Paginegialle.it così magari Google indicizza qualcuno qui:

'Iperfutura S.R.L.' In Breve 'Futura S.R.L.

85100 Potenza (PZ)

85, VIA DEL GALLITELLO

Di.Com. S.R.L.

85100 Potenza (PZ)

112/113, VIA MANTOVA

Di.Com. S.R.L. Supermercato - Amministrazione E Deposito

85100 Potenza (PZ)

37/40, VIA MANTOVA

F.L. Di Fontana Mariano E C. S.A.S.

85100 Potenza (PZ)

269, VIA MESSINA

Iperfutura S.R.L. In Breve Futura S.R.L.

85100 Potenza (PZ)

VIA DEL GALLITELLO

Iperfutura S.R.L. In Breve Futura S.R.L.

85100 Potenza (PZ)

900, VIA DEL GALLITELLO

Le Piramidi Srl

85100 Potenza (PZ)

5, VIA DELLA SIDERURGICA

Le Piramidi Srl

85100 Potenza (PZ)

5, VIA DELLA SIDERURGICA

tel: 0971 481901

Le Piramidi Srl Supermercato

85100 Potenza (PZ)

5, VIA DELLA SIDERURGICA

tel: 0971 481894

Le Piramidi Srl Supermercato

85100 Potenza (PZ)

5, VIA DELLA SIDERURGICA

tel: 0971 476665

Lillo Spa

85100 Potenza (PZ)

VIALE DEL BASENTO

tel: 0971 479423

Lillo Spa Supermercati

85100 Potenza (PZ)

9/A, CONTRADA SERRA

Market S. Croce S.A.S.

85100 Potenza (PZ)

8, VIA TORRACA FRANCESCO

Pick Up Di Bello Costantino Supermercato

85100 Potenza (PZ)

147, VIA APPIA

Qualita E Risparmio Soc. Coop. Supermercato

85100 Potenza (PZ)

VIA VESCOVADO

Rosa Salvatore Supermercato

85100 Potenza (PZ)

16, CONTRADA VARCO D'IZZO

Seigest S.R.L.

85100 Potenza (PZ)

5, CONTRADA TORA

Seigest S.R.L.

85100 Potenza (PZ)

5, CONTRADA TORA

Suanno 89 S.R.L.

85100 Potenza (PZ)

VIALE MARCONI GUGLIELMO

SUPERMERCATO DI PER DI GS
Variazioni S.A.S. Di Marina D'Angelo & C.

85100 Potenza (PZ)

1, VIA SAURO NAZARIO


venerdì 5 giugno 2009

Onore ad Alberto Marani

Le motivazioni nella nota di sospensione: disordinato, pochi voti sul registro
Si fa solo cenno al questionario sulla religione che in realtà ha aperto il caso

Cesena, così è stato punito il prof
I docenti: sono 'reati' di tutti

La protesta di Cgil e Cobas: "Sei mesi neppure a docenti condannati per pedofilia"
di SALVO INTRAVAIA


Cesena, così è stato punito il prof I docenti: sono 'reati' di tutti
"Colpirne uno per dissuadere tutti i collegi dei docenti italiani dal discutere qualsiasi questione che riguardi l'ora di Religione". Il portavoce dei Cobas, Piero Bernocchi, sulla vicenda del prof sospeso per avere rivolto una semplice domanda - ma sulla Religione cattolica - ai propri alunni è lapidario. In tre giorni, la vicenda è diventata un caso. Poche ore dopo la pubblicazione della notizia su Repubblica.it, l'Ufficio scolastico regionale dell'Emilia Romagna, guidato da Luigi Catalano, ha addirittura diffidato gli organi di informazione dal "travisare i fatti". Mentre i deputati Radicali presentano una interrogazione parlamentare al ministro dell'Istruzione, Mariastella Gelmini, perché al docente "venga immediatamente reintegrato" almeno lo stipendio.

"E' infondato - si legge nella nota di smentita dell'Ufficio scolastico regionale - che tale sospensione sia stata comminata per le ragioni riportate dalla stampa. (...) Il docente - spiega il comunicato - è stato sanzionato per una molteplice serie di comportamenti concernenti i doveri di ufficio e la dimensione relazionale e cooperativa, che costituisce un valore irrinunciabile per la scuola". Per queste ragioni, l'ufficio di Catalano diffida "gli organi di stampa e televisivi dal continuare a dare una rappresentazione capziosa dei fatti", minacciando azioni giudiziarie.

Peccato che il comunicato non citi i gravi comportamenti di cui si sarebbe macchiato Alberto Marani, docente di Matematica e Fisica del liceo scientifico Righi di Cesena. Ma andiamo con ordine. Marani sarebbe stato sospeso per due mesi per avere chiesto ai 70 alunni delle tre classi dove insegnava quanti avrebbero scelto l'ora di Religione se la scuola programmasse anche una materia alternativa, obbligatoria per legge.

Alla base della dura punizione, però, c'è altro. Repubblica.it ha ottenuto il documento con il quale, lo scorso 6 febbraio, il dirigente dell'Ufficio scolastico provinciale di Forlì-Cesena, Gian Luigi Spada, contesta all'interessato le sue colpe. "La S. V. non tiene con la dovuta cura la documentazione relativa all'attività di docente", si legge nella contestazione. Insomma: Marani sarebbe un uomo, professionalmente parlando, disordinato. "Non ha ancora prodotto la Programmazione didattica della disciplina insegnata", "non ha ancora fornito ai propri alunni i risultati" del compito svolto alcuni mesi prima e "dopo oltre un mese nel registro personale sono annotate soltanto assenze ed una prova scritta". Ma non solo: il "disordinatissimo" docente di Matematica è anche "reo" di avere sbagliato a trascrivere il nominativo di una alunna sul registro personale "ingenerando dubbi sull'attribuzione dei voti".

E ancora: "il prof non ha ancora consegnato la Dichiarazione dei servizi pre-ruolo" (un documento che è interesse dello stesso insegnante produrre) e ha firmato, in qualità di rappresentante Cobas un "atto di diffida usando termini non consoni" e "un atteggiamento supponente". Solo incidentalmente, tra i rilievi, si cita che il prof "ha sottoposto ai suoi alunni un questionario riguardante una materia di insegnamento diversa da quella propria e successivamente indirizzato ai colleghi una proposta di modifica del Piano dell'offerta formativa". E che "ha usato materiali e strumenti dell'Istituzione scolastica per diffondere comunicazioni aventi carattere sindacale e argomenti di attualità comunque estranei ai propri compiti istituzionali".

Secondo Domenico Pantaleo, leader della Flc Cgil, "si ha l'impressione di una punizione eccessiva rispetto ai fatti contestati. Si è voluto stigmatizzare - continua Pantaleo - la vicenda del questionario sulla Religione". "Fatti come quelli contestati al collega - rilancia Bernocchi - farebbero sospendere quattro quinti degli insegnanti italiani. Si ricorda inoltre che neppure a insegnanti condannati per atti di pedofilia a scuola sono stati comminati sei mesi di sospensione dal servizio, pena richiesta dall'ufficio scolastico regionale. La verità è - continua il portavoce dei Cobas - che si è toccato un tasto delicato: il questionario evidenzia che, in presenza dell'ora alternativa, la Religione verrebbe seguita dal 10 per cento degli studenti. Per questa ragione le scuole se ne guardano bene dall'organizzarla".

Il risultato del questionario in effetti è stato sorprendente: l'11 per cento degli alunni sceglierebbe comunque l'ora di Religione, la restante parte opterebbe per Storia delle religioni o Diritti umani. Esito che, secondo la ricostruzione dello stesso Marani, ha fatto andare su tutte le furie il collega di Religione. Anche se il collegio dei docenti ha successivamente approvato la proposta dell'insegnante di Matematica di organizzare una attività alternativa alla Religione. Marani, inoltre, dà una risposta a tutte gli altri addebiti. Spiega che il compito in classe non corretto è stato annullato e la decisione immediatamente comunicata agli studenti. E riguardo alle documentazioni non prodotte in tempo, lo stesso prof ricorda di esser stato quasi due mesi (novembre e dicembre) assente per malattia e di avere privilegiato al rientro le attività di verifica e gli scrutini. Insomma: di non avere avuto il tempo materiale per produrre le varie documentazioni mancanti. Ma queste giustificazioni non sono bastate.
(5 giugno 2009)

mercoledì 3 giugno 2009

L'unico modo per salvare la Daramic è uccidere la Daramic

RICONVERTIRE
è questa la parola del futuro.Vedete che cosa hanno fatto all'Electrolux.(clicca sulla parola)
Politici Lucani SVEGLIA!!! SVEGLIA!!!!
E questo vale anche per la Mondial Piston (Mahle), sapete fare i pistoni? Fate i pistoni per i Stirling!!

leggete il seguente articolo e capite l'annesso:
via Mondoelettrico
Goodbye, GM ...

Di MICHAEL MOORE

www.michaelmoore.com

Scrivo questa lettera nella mattina in cui ha fine quella che una volta era la potente General Motors. A mezzogiorno, il presidente lo ha reso ufficiale: General Motors per come la conoscevamo non esiste più.

E’ con triste ironia che l’azienda che inventò l’“obsolescenza programmata», cioè decise di costruire auto che dopo alcuni anni dovevano cadere a pezzi in modo che il cliente sarebbe stato costretto a comprarne una nuova, sia diventata lei stessa obsoleta. Si è rifiutata di costruire auto che il pubblico chiedeva, macchine che consumassero meno, più sicure. E che non cadessero a pezzi dopo due anni!

Mi trovo dove GM è nata, a Flint in Michigan. Attorno me ci sono tanti amici e familiari che sono in ansia per il futuro, su cosa accadrà a loro e a questa città. Il 40% delle case e dei negozi sono stati abbandonati. Immaginate cosa significa vivere in una città dove metà delle case sono vuote. Quale sarebbe il vostro stato d’animo?

Testardamente GM ha combattuto le norme ambientali e quelle sulla sicurezza. I suoi executive hanno arrogantemente ignorato “l’inferiorità” delle auto giapponesi e tedesche, macchine che sarebbero diventate la prima scelta di chi acquistava un’auto. Ha caparbiamente punito le sua forza lavoro sindacalizzata, ha tagliato migliaia di posti di lavoro senza alcuna buona ragione tranne quella di “migliorare” i profitti a breve termine per la corporation. Agli inizi degli anni ’80 GM registrava entrata record, ma spostò migliaia di impianti in Messico e da altre parti, distruggendo in questo modo la vita di decine di migliaia di lavoratori americani. La sfolgorante stupidità di questa politica: riducevano i salari delle famiglie, non pensando a chi avrebbe poi potuto comprare le loro macchine. La storia registrerà questo fallimento allo stesso modo in cui oggi scrive dei francesi che costruirono la linea Maginot o di come i romani hanno avvelenato il proprio sistema idrico usando tubature con il velenoso e letale piombo.

Ed ora eccoci al capezzale di General Motors. Il corpo della compagnia non è ancora freddo, e io provo, e oso farlo, tanta gioia. Non è gioia di rivalsa contro una azienda che ha portato miseria, alcolismo, debilitazioni fisiche e mentali, dipendenza da droga a molte delle persone con cui sono cresciuto. E non gioisco sapendo che a più di 21mila lavoratori della GM verrà annunciato che anche loro sono senza lavoro. Ma ora io e voi e il resto dell’America è proprietaria di una azienda automobilistica! Lo so cosa pensate: ma chi diavolo vuole gestire una azienda di auto? Chi di noi vuole usare 50 milioni di dollari delle nostre tasse e gettarle in quel buco per provare a salvare GM? Siamo chiari: l’unico modo per salvare GM e uccidere GM. Salvare le nostre preziose infrastrutture industriali è un’altra questione, e deve essere una priorità. Se permettiamo che abbattano e distruggano gli impianti, dolorosamente scopriremo che se le avessimo salvate sarebbero tornate utili per costruire un sistema alternativo di cui oggi abbiamo disperatamente bisogno. E quando realizzeremo che il modo migliore per noi di muoverci è con una rete ferroviaria leggera, treni efficienti e bus ad energia pulita, come faremmo a realizzare tutto questo se permetteremo alla nostra capacità industriale e la nostra forza lavoro specializzata di scomparire?

E così mentre GM viene “riorganizzata” dal governo federale e dai tribunali, vi propongo un piano e chiedo al presidente Obama di renderlo effettivo per il bene dei lavoratori, della comunità GM e per la nazione intera. Venti anni fa quando feci il film “Roger & Me” provai ad avvertire la gente di quello che sarebbe accaduto. Se la struttura di potere e l’aristocrazia degli esperti avesse ascoltato forse tutto questo si sarebbe potuto evitare. Chiedo quindi una onesta e sincera considerazione su quanto vi propongo.

1. Come fece Roosevelt subito dopo l’attacco di Pearl Harbour, il presidente deve dire alla nazione che siamo in guerra e che dobbiamo immediatamente riconvertire le nostre aziende automobilistiche in fabbriche che producano veicoli per il trasporto di massa e mezzi ad energia alternativa. In pochi mesi a Flint nel 1942, GM fermò le catene di montaggio per iniziare a produrre aerei, armi e carri armati. Non si perse tempo, tutti aderirono e i fascisti furono sconfitti. Oggi siamo in un altro tipo di guerra, una guerra che abbiamo portato contro il nostro ecosistema ed è stato guidato dai leader delle nostre corporations. Questa guerra ha due fronti: uno ha il quartier generale a Detroit. Quello che si è prodotto nelle fabbriche della GM, Chrysler e Ford sono alcune delle più grandi armi di distruzione di massa responsabili per il riscaldamento globale e lo scioglimento dei poli. Quelle cose che noi chiamiamo “automobili” , saranno divertenti da guidare, ma sono come milioni di spade che abbiamo infilzato nel cuore di Madre Natura. L’altro fronte di questa guerra è combattuta dalle compagnie petrolifere contro voi e me. Sono impegnati a spennarci e sono maldestri gestori di questo bene non infinito. Oggi lo stanno succhiando fino all’osso. E come i tycoons del legno che all'inizio del 20° secolo continuarono ad abbattere alberi ignorando le conseguenze che si determinavano, oggi i padroni del petrolio non ci dicono la verità, e cioè che di petrolio sta finendo. E così mentre ci avviciniamo alla fine dell’era petrolifera, prepariamoci a quei disperati che saranno disposti ad uccidere e ad essere uccisi pur di mettere le mani sull’ultimo litro di petrolio. Il presidente deve, ora che ha preso il controllo di GM, riconvertire quegli impianti per nuovi e più utili usi.

2. Non mettete altri 30 miliardi di dollari nel forziere di GM per costruire altre auto. Usate quei soldi per mantenere quella forza lavoro, anche coloro che sono stati licenziati, in modo che possano costruire i modelli di trasporto per il 21°secolo. Che siano loro, adesso, ad iniziare la riconversione.

3. Che sia annunciato che nei prossimi 5 anni avremmo treni veloci che attraverseranno in lungo e in largo il nostro paese. Il Giappone celebra il 45°anniversario del suo primo treno veloce. Oggi ne hanno a dozzine. Da cinquant’anni hanno questi treni veloci, noi neanche uno! Il fatto che esista una tecnologia che permetta di andare da New York a Los Angels in 17 ore di treno e che questo non accada è criminale. Assumiamo i disoccupati per costruire queste nuove linee. Chigago-Detroit in meno di 2 ore, Miami-Washington in 7 ore. Si può fare. Ora.

4. Iniziare un programma per costruire una rete di trasporto leggera nelle medie e grandi città. Costruiamo quei treni nelle fabbriche GM. E assumiamo personale locale per installarle e fare funzionare il sistema.

5. Per le persone nelle aree rurali non servite dai treni, GM costruisca autobus ad energia alternativa e pulita.

6. Per l’immediato facciamo in modo che alcuni impianti inizino a costruire ibridi o auto elettriche (e batterie). Ci vorranno alcuni anni perché la gente si abitui, ma se vogliamo continuare a guidare che siano auto pulite. Potremmo incominciare già nel prossimo mese e non credete a chi dice che ci vorranno anni per riconvertire quelle fabbriche. Non è vero.

7. Trasformiamo alcune delle fabbriche vuote della GM per costruire aerogeneratori, pannelli solari e altri sistemi di energia alternativa. Abbiamo bisogno di milioni di pannelli solari, e c’è una forza lavoro che ha voglia e capacità per costruirli.

8. Offrire incentivi fiscali a chi usa macchine ibride, o usa il treno o il bus. E crediti a chi converte le proprie case all’energia alternativa.

9. Per pagare tutto questo, imporre una tassa di due dollari su ogni gallone di benzina.

Questo per iniziare. Vi prego, non salvate una piccola versione di GM perchè prosegua a fare quello che faceva.
100 anni fa GM convinse il mondo di rinunciare ai cavalli e alle selle per provare un nuovo modo di trasporto. Oggi è arrivato il momento che diciamo addio al motore a combustione. Con lui abbiamo fatto un sacco di cose divertenti, ma oggi è finita. E’ un nuovo giorno di un nuovo secolo. Il presidente e il sindacato dei metalmeccanici devono cogliere il momento per creare una grande caraffa di limonata da questo limone consumato e amaro.

Ieri l’ultima sopravvissuta del Titanic è morta. Sfuggì alla morte certa quella notte e visse per 97 anni. Anche noi possiamo sopravvivere al nostro Titanic. Il 60% di GM è nostro. Credo che possiamo fare un lavoro migliore.