Da una rubrica del Corriere della Sera:
Un deserto d'acqua è nascosto tra i granelli di sabbia. Se finora l'unica risorsa idrica del deserto conosciuta era quella sotterranea, salata e di cattiva qualità, uno studio dell'Holland Innovation Team rivela che ce n'è almeno un altra: il gesso.
Un minerale che nelle zone desertiche è presente in grandi quantità (si parla di miliardi di metri cubi) e che, oppurtunamente utilizzato, può dare risultati inimmaginabili: miliardi di litri d'acqua da bere.
In effetti, il gesso non è altro che solfato di calcio biidrato, il che vuol dire che per ogni unità di solfato di calcio ci sono due molecole d'acqua.Ossia, che il 20% del gesso è, in pratica, acqua.
Per estrarla non occorre altro che una temperatura intorno ai 100 gradi celsius.
Il calore scinde infatti le molecole di gesso, trasformandolo in bassanite (la parte non idrata) e acqua.
Gli scienziati dell'Hit lavorano a questo progetto fin dal 1987, fermamente convinti che la disidratazione dei depositi di gesso possa risolvere i problemi idrici in molte zone aride, fornendo acqua sia per irrigare, sia da bere. I risultati sono pubblicati sull'International Journal of global Enviromental Issues 2008.
Il Gesso è una roccia sedimentaria di origine chimica, appartenente alla classe delle evaporiti, formata prevalentemente dall'omonimo minerale, sotto forma di solfato di calcio biidrato (CaSO4 · 2H2O), con piccole quantità di argilla.
Il gesso deriva dalla trasformazione per evaporazione di sali marini quali l’anidrite (salgemma), calcite ed aragonite.
Le rocce di gesso si presentano solitamente in formazioni ben stratificate con inserti di argille, spesso con formazione di cristalli grossolani detti selenite.
fonte:
http://www.inderscience.com/search/index.php?action=record&rec_id=18642&prevQuery=&ps=10&m=or
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