INQUINAMENTO LUMINOSO A POTENZA:(a lato potrete notare le varie costellazioni che si vedono a Potenza)
Date solo un'occhiata alla legge regionale della Lombardia e quella della Basilicata.
Da notare:
Causa l'assoluta inapplicabilità ed inefficacia di codesta legge non sono stati elaborati documenti per il suo supporto ed applicazione.fonte:http://cielobuio.org/
L’azione di IDA e di CieloBuio è rivolta anche e soprattutto verso i progettisti degli impianti. Nonostante oggi le tecnologie per controllare la quantità e la qualità della luce artificiale e limitare quindi le dispersioni verso il cielo e i consumi energetici, siano ampiamente collaudate e disponibili, sono molte le anomalie che abitualmente si riscontrano nella progettazione dell’illuminazione, specialmente quella pubblica di strade e monumenti.
Solo nel nostro Paese, da uno studio condotto dalla sezione italiana di IDA su 545 impianti in tutte le Regioni, risulta che la maggior parte di essi disperde verso l’alto dal 5 al 60 per cento della luce emessa, ha il 20-30 per cento di pali in più rispetto a quelli necessari, mancano quasi tutti dei dispositivi di risparmio energetico, anche se obbligatori e illuminano troppo spesso dal basso verso l’alto, con dispersioni fuori sagoma fino all’80 per cento del flusso luminoso. Ciò nondimeno non mancano gli esempi positivi in Italia. Frosinone, nel Lazio, è stato il primo Comune a dotarsi nel 1996 di un regolamento antinquinamento luminoso. Con una serie di interventi su impianti pubblici e privati, è riuscito a ridurre in 10 anni il flusso luminoso verso l’alto di 45 milioni di lumen (unità di misura del flusso luminoso), abbattendo nel contempo i consumi elettrici del 50 per cento, con un notevole risparmio sulla bolletta.
Esemplare, poi, il progetto realizzato a Torraca, in Campania. Questo piccolo paese del Cilento è diventato nel giro di pochi anni un esempio mondiale di ecosostenibilità e viene visitato da ricercatori ed esperti da tutte le nazioni. Tutta l’illuminazione pubblica è stata realizzata con tecnologia LED, semiconduttori di silicio che emettono luce al passaggio di corrente elettrica. Il risultato è un’illuminazione diretta solo dove serve e un abbattimento quasi totale delle dispersioni e dei riflessi. Inoltre, anche grazie agli impianti fotovoltaici, le bollette comunali sono diminuite del 65-70 per cento. La lotta all’inquinamento luminoso va quindi di pari passo con l’efficienza e il risparmio energetici. In un’epoca di crisi economica, in cui il costo dell’energia è sempre più alto, i due Comuni italiani rappresentano indubbiamente un modello da seguire. È stato stimato che una città di medie dimensioni (circa 50.000 abitanti) potrebbe risparmiare annualmente fino a 150.000 euro sul costo della bolletta energetica, sostituendo o modificando i soli impianti pubblici. Il risparmio a livello nazionale, in Italia, potrebbe arrivare a qualche centinaio di milioni di euro all’anno. Diminuire i consumi elettrici significa peraltro ridurre le emissioni di anidride carbonica. Torraca, infatti, nel 2008, dopo aver vinto il premio Ecomondo, è stato inserito nel Kyoto Club. L’inquinamento luminoso, quindi, non è più un problema puramente astronomico, ma interessa anche biologi, medici, ingegneri, economisti. Il loro sforzo è soprattutto quello di ricondurci a vivere in armonia con la natura seguendo il ritmo naturale del giorno e della notte. E di ridarci la visione delle stelle, naturalmente.
Ulteriori post sull'argomento:
http://lucaniaelettrica.blogspot.com/2008/08/illuminazione-led-sindaci-ditalia.html
http://lucaniaelettrica.blogspot.com/2008/06/illuminazione-led-il-futuro-della-luce.html
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