venerdì 12 settembre 2008

il metano della Basilicata

Basilicata/2 - A Tursi (Matera) si estrae gas metano dagli anni '90 ma è tutto “top secret”
Tursi, 25 settembre – Non ci sono dubbi: nel sottosuolo di Panevino nel comune di Tursi (Matera) c'è il gas metano. Secondo quanto scrive La Gazzetta del Mezzogiorno, lo si è scoperto dagli inizi degli anni Novanta, ma anche prima tecnicamente, intorno ai mille metri di profondità.
L'apparente modesto impianto, pur visibile nettamente dalla superstrada statale Sinnica, non tragga in inganno. Sono svariati milioni i metri cubi estratti dal 1992, per un equivalente alto valore di mercato, che però non ha prodotto assolutamente nulla di rilevante per Tursi (si vocifera di appena mille euro l'anno, forse). E tutto sarebbe rimasto nell'ombra, se non ci fosse un via vai continuo di autobotti e un apparato di macchine e mezzi ormai gigantesco. Insomma, si lavora a regime, con decine di addetti, domenica compresa.
Solo oggi però - si legge nell'articolo della Gazzetta del mezzogiorno - si può parlare a ragion veduta di questo e delle correlate implicazioni ambientali, economiche, lavorative e dell'adeguata informazione. La ricchezza del sottosuolo lucano era arcinota, come ha dimostrato l'iniziativa di Enrico Mattei in Val Basento. Ma che si avesse in casa un quantitativo significativo (rilevante o meno si attende di sapere) di metano senza che nessuna autorità locale ne fosse a conoscenza è davvero strano.
Eppure, nel periodo intercorso, sono stati in carica tre sindaci e due commissari prefettizi, volendo tacere delle decine di amministratori, assessori e consiglieri, di maggioranza e opposizione, e dei responsabili dell'Ufficio tecnico. Ci si chiede, anzi, se mai qualcuno abbia effettuato un controllo, tra Polizia municipale, forze dell'ordine e quanti, della Regione e Provincia, sono preposti alla verifica, in questi 14 anni di intensa attività.
In un periodo di crisi energetica e di salatissime bollette di metano, questa dovrebbe essere una bella notizia soprattutto per gli abitanti della zona e per tutti i lucani. “Invece, si rincorre la società per avere un tavolo concertativo”, dichiara il sindaco Salvatore Caputo, che adesso vuole “sincerarsi di ogni cosa”.
Tant'è che il 7 settembre ha avuto il primo incontro con l'ingegner Battistelli, uno dei responsabile della Gas Plus Italiana, la società per azioni che gestisce il sito. L'attività di ricerca ed estrattiva è regolata da direttive europee e da leggi nazionali che escluderebbero i livelli locali dalle decisioni autorizzative, ma non dalle quote monetarie spettanti.
Altre stranezze incomprensibili riguardano le modalità insediative anonime del sito: non un cartello all'ingresso, non una segnaletica lungo il sistema viario, autobotti senza citazione del committente e del carico trasportato, oltre ad un imprecisato metanodotto sottoterra. Si possono intuire i motivi di una certa riservatezza nella fase della ricerca iniziale, ma dopo tanti anni l'anonimato potrebbe rivelarsi controproducente e far sorgere legittimi quanto inquietanti interrogativi, rispetto agli stessi fini aziendali, che non sono di una società segreta, anzi.

Chi gestisce è la Gas Plus Italiana - La grande Gas Plus Italiana spa (via Nazionale, 2 - 43045 - Fornovo di Taro, in provincia di Parma, e-mail: fornovo@taliana.gasplus.it) è attiva nella ricerca e produzione di idrocarburi in Italia e nel trading & shipping di gas naturale anche all'estero. Dall'Assomineraria, che associa le molteplici società del settore, si apprende che agli inizi del 2006 “il patrimonio minerario di Gpi è costituito da 39 concessioni di coltivazione, di cui 26 come operatore, due permessi di ricerca e varie istanze di permesso di ricerca e di concessione di coltivazione, per un totale di 3418 kmq distribuiti nelle principali province petrolifere del territorio nazionale. Nel 2005 la produzione si è attestata su oltre 234 milioni Sm3 di gas equivalente. Il volume di traded gas ha inoltre superato i 600 milioni Sm3. Già attiva nel campo della distribuzione e vendita di gas naturale in Italia, la società, che fa parte del Gruppo Gas Plus, risulta essere verticalmente integrato su tutta la filiera del metano”.

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